Violenza sulle donne, il flagello del secolo

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Sono molte le iniziative che hanno come finalità quella di riconquistare un diritto a favore di una certa categoria e in questo articolo parliamo appunto di donne. Il diritto alla vita, al rispetto e alla benevolenza nei confronti di questa fantastica creatura ha subito oggi una distorsione nella sua percezione. I casi di continue violenze a discapito di povere vittime da sacrificare rendono questo diritto sempre più un lumicino visto in lontananza. Però sono importanti anche certe manifestazioni contro la violenza sulle donne cosi come viene riportato dal quotidiano ilsecoloxix che annuncia la partecipazione anche a Genova di moltissime donne e uomini pronti alla firma contro gli stupri e gli abusi ai danni del gentil sesso.

Oggi infatti ricorre la giornata nazionale per la lotta alla violenza sulle donne e in moltissime città italiane tra cui appunto Genova in molti hanno preso parte a vari cortei di solidarietà nei confronti di quelle che fino ad oggi sono state le vittime designate a certe azioni e scelleratezze misogine da parte di uomini squilibrati, siano essi facenti parte dello stesso nucleo familiare, siano essi perfetti estranei. Purtroppo è cosi, spesso e volentieri sono le persone di casa le prime autrici di violenze verbali o fisiche, un circolo vizioso fatto di abusi e segreti, incesti contro la volontà dell’individuo e risvolti drammatici che vedono quasi sempre al centro della scena una figura femminile.

Oggi la violenza sulla donna deve trovare il suo capolinea e le manifestazioni come queste hanno l’unico scopo di distruggere dalle sue fondamenta quella pazza tendenza a fare del corpo della propria compagna o della sciagurata di turno l’epicentro di calma alle proprie frustrazioni attraverso abusi, torture, violenze, azioni disumane e che sono all’ordine del giorno dentro le mura domestiche o semplicemente per strada alle ore più disparate del dì e della notte. Non è accettabile il silenzio e il senso profondo di omertà o tolleranza che le cariche politiche dimostrano dinanzi a queste vicende, serve il pugno duro, serve l’applicazione della legge dall’inizio alla fine. Che ogni colpevole paghi per il suo maldestro operato, senza sconti e senza favori per una buona condotta in carcere.

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Oggi la violenza sulle donne andrebbe perseguita sin dal suo nascere, ovvero educare i genitori che devono a loro volta educare i figli, perché nascere e crescere in un ambiente di violenza seppure solo verbale è con buona probabilità motivo di forgiatura di un carattere violento e irrispettoso verso il prossimo. Purtroppo la vittima sempre più spesso vittima è proprio la donna, colei che sembra essere diventata il capro espiatorio e la soluzione ai problemi mentali di certi uomini disadattati e privi di civismo. Ho ragione di credere che facendo la voce grossa e focalizzando il problema si riesca prima o dopo a inculcare nella testa delle persone che denunciare casi di violenza in senso assoluto e soprattutto nei confronti delle donne sia l’ABC per dare aiuto a chi ne ha bisogno. Sicuramente il passo successivo sarà quello della prevenzione ma servirà tempo e perseveranza.